Una costituente globale come rivoluzione pacifica ma necessaria
In questa intervista del 2023 di Diego Colombo a Luigi Ferrajoli si toccano i temi più importanti per questo rivoluzionario progetto, primo fra tutti la necessità di un’alternativa alle politiche immobili e stagnanti, all’incedere della discriminazione e della crudeltà nei confronti della Terra e dei più vulnerabili
Il monito di Francesco ai “Grandi del mondo”
Per la prima volta, un Papa al G7. Il tentativo di Francesco di riportare l’attenzione dei leader mondiali ai problemi reali e tangibili, piuttosto che correre alle armi. L’urgenza della pace, della lotta alla povertà e del tema della bioetica, dinanzi all’intelligenza artificiale
Ciò che può colpire tutti ci riguarda tutti
L’intervento della Vicepresidente di Costituente Terra, Paola Paesano, al convegno del 23 maggio 2024. La guerra come desiderio irresponsabile, il ruolo degli uomini – e soprattutto delle donne – che l’hanno condannata
Invertire il corso dell’Europa verso nuovi patti di Pace
Un commento sulla lettera scritta da alcuni vescovi in vista delle elezioni europee, la quale è ispirata dal desiderio di sentire l’Unione Europea “vicina e amica”, e ci ammonisce sul decorso allarmante verso politiche europee sempre più contraddittorie e oppressive
Dall’Europa un mondo riconciliato
Un grido disperato nelle elezioni europee per il rovesciamento delle politiche e del sistema di guerra. L’informazione in gioco come ultima difesa
Come è nato il termine genocidio
Impressionato dallo sterminio del popolo armeno, il giurista polacco Raphael Lemkin ha coniato la parola “genocidio” e ha speso una vita per farlo riconoscere e condannare. Il popolo ebreo ne è stato la prima vittima, e la Convenzione dell’ONU l’ha sanzionato perché mai più si ripetesse per nessuno
I coloni: non ci sono alternative all’espulsione dei palestinesi
Un articolo e un’intervista di Francesca Mannocchi su “La Stampa” . Lo stato d’animo dei coloni: «Non si può fare un’equazione, tra i nostri morti del 7 ottobre e le vittime di Gaza. Avrebbero potuto pensarci prima». La catastrofe (Nakba) come soluzione
Non posso restare in silenzio
Agli amici di Israele: non si può abusare di temi biblici per legittimare azioni di morte. Vivo nella città fiamminga che conta la più grande comunità ebraica del paese. Devo parlare o tacere?
Distinguere lo stato di Israele dalla Diaspora ebrea
Lo Stato d’Israele può cambiare la sua natura e diventare uno Stato democratico costituzionale e di più popoli (compresi i palestinesi), le cui tradizioni culturali e religiose siano salvaguardate senza essere ridotte ad affare privato come negli Stati atei dell’Occidente
Il baricentro dell’ebraismo non è Israele ma nella Diaspora
(DI GAD LERNER –Da il fattoquotidiano del 1 dicembre 2023) – Questa mia intervista per l’Espresso a Primo Levi risale a un tempo lontano, il 1984, eppure colpisce ancora per la lungimiranza e il coraggio intellettuale, tanto da farcela sentire attuale. Due anni prima Levi aveva condannato l’invasione israeliana del Libano. Accettò a malincuore, ma con cura meticolosa, di tornare sull’argomento quando nel governo d’Israele venne riammesso Ariel Sharon, sebbene riconosciuto indirettamente responsabile della strage di Sabra e Chatila. Il testo integrale di questo dialogo è pubblicato da Einaudi nelle Opere complete di Primo Levi e, online, da Doppiozero.com. Levi: “Mi sono convinto che il…
Gaza, il fallimento della specie
Genocidio a Gaza. I profitti per le armi. I membri della specie umana praticano lo sterminio dei loro simili, con il consenso di altri esseri umani
Guerra assoluta e mutazione antropologica
La guerra “difensiva” non può che essere assoluta, fino alla vittoria finale sul Male, fino alla sua finale distruzione. L’umanesimo del dominio