La lettera di Papa Francesco a Costituente Terra

Francesco scrive a Costituente. E le sue parole rievocano speranza e determinazione. Dice “No es una utopía”

Riportiamo la versione tradotta in italiano e la versione originale spagnola della lettera di Papa Francesco alla nostra Associazione:

Me complace conocer la realización de este encuentro y el trabajo conjunto que vienen realizando para dar vida a un constitucionalismo global.

El derecho es una práctica y una herramienta. Condensa valores que pueden ser muy caros a nuestros sentimientos, claro, per realmente sirve en la medida en que es efectivo y genera cambios en el mundo. Las catástrofes descriptas por el profesor Ferrajoli y sobre las que tantas veces alertamos, demuestran que se acaba el tiempo y que es necesario trabajar en acciones concretas. Acuerdos vinculantes a nivel global sobre el cuidado mutuo son necesarios para contener los peligros que también a nivel global la propria acción del hombre ha y sigue generando. Ninguno debe sentirse extraño frente a lo que sucede en nuestra casa común. Ahí es donde el derecho debe actuar y hacerse efectivo, diferenciándose de las meras declaraciones. Como dijimos: “El bien, como también el amor, la justicia y la solidaridad, no se alcanzan de una vez para siempre; han de ser conquistados cada día”.

Me alegra que estén trabajando sobre una propuesta de Constitución de la Tierra y que estén pensando en esa eficacia cada vez más dramáticamente necesaria para asegurar el bien común. Es imperioso alcanzar “organizaciones mundiales más eficaces, dotadas de autoridad para asegurare el bien común mundial, la erradicación del hambre y la miseria, y la defensa cierta de los derechos humanos elementales”.

El derecho romano transmitió al mundo el principio alterum non laedere. Los animo a que lo completen en un hacer por el otro y hagamos juntos realidad el sueño mundial de hermandad. No es una utopía. Piensen también en la periferia porque “cuando la sociedad – local, nacional o mundial – abandona en la periferia una parte de sí misma, no habrá programas políticos ni recursos policiales o de inteligencia que puedan asegurar indefinidamente la tranquilidad”. Los despidos con la alegría de ver detrás de este encuentro y en el compromiso de todos ustedes la esperanza que acompaña a los grandes ideales. Os bendigo de corazón.

Vaticano, 20 de mayo de 2024

FRANCISCO


Mi fa piacere la notizia della realizzazione di questo incontro e del lavoro che con esso si viene realizzando, al fine di dar vita a un costituzionalismo globale.

Il diritto è una pratica e uno strumento. Incorpora valori che, è chiaro, possono ben corrispondere ai nostri sentimenti. Ma esso serve veramente soltanto nella misura in cui è effettivo e genera cambiamenti nella realtà del mondo. Le catastrofi descritte dal prof. Ferrajoli, sulle quali tante volte abbiamo espresso il nostro allarme, ci dicono che non c’è più tempo e che è necessario impegnarsi in azioni concrete. Per fronteggiare i pericoli di carattere globale, che l’azione stessa degli uomini ha generato e continua a generare, sono necessari accordi effettivamente vincolanti di mutuo soccorso. Nessuno deve sentirsi estraneo a ciò che succede nella nostra casa comune. E’ così che il diritto deve attuarsi e rendersi effettivo, differenziandosi dalle mere dichiarazioni di principio. “Al pari dell’amore”, abbiamo detto, “anche la giustizia e la solidarietà non si raggiungono una volta per sempre ma vanno conquistate giorno per giorno”.

Mi fa piacere che si stia lavorando al progetto di una Costituzione della Terra e che si stia pensando alla sua efficacia, sempre più drammaticamente necessaria per assicurare il bene comune. E’ doveroso pervenire a “organismi mondiali più efficaci, dotati dell’autorità necessaria per garantire il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e della miseria e l’effettiva difesa dei diritti umani elementari”.

Il diritto romano trasmise al mondo il principio alterum non laedere. Vi invito a completarlo con il principio agire a favore degli altri, affinché tutti insieme possiamo realizzare il sogno mondiale della fraternità. Non è un’utopia. Pensiamo alla periferia del mondo, perché “quando la società – locale, o nazionale o globale – abbandona nella periferia una parte di se stessa, non ci saranno programmi politici né misure di polizia che possano garantire a lungo la sicurezza”.

Concludo esprimendo la gioia di vedere, dietro questo incontro e nell’impegno di tutti voi, la speranza che accompagna i grandi ideali. Vi benedico di cuore.

Vaticano, 20 maggio 2024

FRANCESCO

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