“LA TUA VELA NON È LACERATA”

Gli interventi di Letta e di Draghi alla Camera per la commemorazione del Presidente europeo

Gli interventi di Letta e di Draghi alla Camera per la commemorazione del Presidente europeo

LETTA

Pubblichiamo l’intervento del segretario del Partito Democratico Enrico Letta alla Camera dei Deputati per la commemorazione di David Sassoli:

“Per me è tempo di appendere la cetra in contemplazione e silenzio. Il cielo è troppo alto e vasto perché risuoni di questi solitari sospiri. Tempo è di unire le voci, di fonderle insieme”.

Sassoli portava il nome di David Maria in onore del poeta, padre David Maria Turoldo. Ho voluto usare i versi di una delle più belle poesie di padre Turoldo per questo momento in cui qui, nella casa della nostra democrazia, è tempo di unire le voci, di fonderle insieme per rendere onore al Presidente del Parlamento europeo, a colui che ha onorato la democrazia europea e l’ha resa il cuore pulsante del nostro organismo proprio durante il tempo della pandemia, nella prova più dura per il nostro continente e i suoi cittadini.
I politici, anche quelli bravi, si dividono in due categorie: quelli che fanno politica accompagnando il corso della storia e quelli che fanno politica cambiando la storia. David Sassoli è stato parte di questa seconda categoria. David, con la sua gentile fermezza, ha cambiato la storia europea, perché ha reso più forte la democrazia in Europa proprio durante la pandemia, quella democrazia che nell’Unione europea spesso è vista come il tallone d’Achille dell’intera costruzione comune.
David, contro una tendenza allora prevalente, scelse di tenere il Parlamento europeo aperto; volle renderlo protagonista in un momento nel quale la cosa più naturale sarebbe potuta essere esattamente il contrario. Mentre non si viaggiava più, tutto si chiudeva e si spegnevano le luci di tante istituzioni, proprio in quel momento il Presidente del Parlamento europeo ha fatto la scelta coraggiosa e lungimirante che ha cambiato il corso della storia. Sassoli ha innovato e ha reso possibile che il Parlamento europeo continuasse a funzionare grazie alla buona applicazione delle nuove tecnologie da remoto, scelta che ha modificato secoli di storia e ha funzionato.

Il Parlamento europeo è diventato così protagonista delle scelte che hanno portato allora alla nascita di Next Generation EU, del Recovery Plan e dell’Europa della solidarietà. Come sarebbe stata la risposta europea alla crisi se il Parlamento europeo fosse rimasto chiuso? Sono sicuro che sarebbe stata diversa. Grazie alla scelta di Sassoli e del Parlamento europeo l’Europa ha scelto la solidarietà e l’aiuto ai più deboli; ha scelto di aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi, Italia in testa, come non fu fatto dieci anni fa; ha scelto di superare i veti nazionali e costruire i primi passi dell’Europa sociale e dell’Europa della salute; ha scelto di costruire un lungimirante piano basato su investimenti e debito comuni.
David ha dimostrato in questa scelta e nelle tante altre che hanno accompagnato il suo percorso umano e politico leadership e determinazione. Ci è riuscito senza mai perdere gentilezza e spirito di inclusione. Lo ha fatto nelle sue tante e incessanti battaglie per i diritti e per la democrazia. Lo ha fatto nell’impegno costante per una maggiore trasparenza delle istituzioni e per una reale vicinanza delle istituzioni ai cittadini. Lo ha fatto da italiano, amante e orgoglioso interprete del nostro Paese. Ha reso il miglior servizio all’Italia e all’intera politica italiana, guadagnando il rispetto di tutti. Proprio sul valore del rispetto verso gli avversari David è sempre andato oltre la semplice cortesia, ricercando con costanza e determinazione il confronto e costruendo piste di unità sostanziale.
È stato ricambiato, lo è oggi in particolare; sentiamo oggi un rispetto e un cordoglio non retorico in quest’Aula. Noi, che abbiamo condiviso con lui tutto il percorso nella comunità delle democratiche e dei democratici, vi siamo oggi per questo sinceramente grati. Ci stringiamo ad Alessandra, a Giulio e a Livia: sappiamo quanta sofferenza li ha accompagnati in questi drammatici ultimi giorni; sentano forte la vicinanza e l’affetto di tutti noi. I versi ancora di padre Turoldo per chiudere il cerchio: oggi mi son detto addio, come un nauta che ha i rami spezzati e lacerata la vela. No, i tuoi remi, David, non sono spezzati, sono più forti di ieri. La tua vela non è lacerata, la riannoderemo insieme, grazie allo spirito di unità che oggi hai consegnato a quest’Aula, a questa casa della nostra democrazia. Democrazia che oggi è più forte grazie a te, David.

DRAGHI

Pubblichiamo l’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera per la commemorazione di David Sassoli:

I primi ricordi che vengono in mente di David Sassoli sono, come è stato ricordato da altri, il suo garbo, l’umanità, l’altruismo.
Ma anche la passione per la professione giornalistica, che lo ha reso uno dei volti più noti e amati fra tutti gli italiani.
Lo spirito civico e la capacità di ascolto, che lo hanno guidato nel suo percorso politico, e lo hanno fatto rispettare tanto dai compagni di partito quanto dagli avversari.

Ma, a nome del Governo e mio personale, voglio ricordare Sassoli soprattutto come italiano e protagonista a servizio dell’Europa, delle sue istituzioni, dei suoi cittadini.
Da Presidente del Parlamento Europeo, la sua rara capacità di combinare idealismo e mediazione lo ha reso protagonista di uno dei periodi più difficili della storia recente.
Una voce attenta e autorevole, a difesa dei valori europei e dei diritti dei più deboli.

Nei discorsi Sassoli ha disegnato la sua Europa: rappresentativa, efficace, solidale.
Per Sassoli, le istituzioni europee devono prima di tutto essere “vicine ai cittadini”, e progredire col dialogo e il confronto.
Ed è il Parlamento il luogo di questo dialogo, di questo confronto.
È in Parlamento, che l’Europa cresce e si rafforza.
Ed è in Parlamento che si promuove, di nuovo le sue parole, “la democrazia, il multilateralismo, la cooperazione” di fronte alla tentazione del populismo e dell’autoritarismo.
Soprattutto durante una crisi sanitaria ed economica come quella che ancora viviamo.

Sassoli voleva un’Europa capace di raggiungere risultati, anche immediati.
Di proteggere i suoi cittadini, di promuovere il loro benessere, di aiutarli a costruire il proprio futuro.
Sassoli non ha mai smesso di rivendicare i risultati conseguiti in questi anni.
Dall’accordo sulla Brexit, alle misure ambiziose a difesa dell’ambiente, alla lotta comune alla pandemia; alla creazione del programma Next Generation EU e alla stesura dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.
“Uno sforzo di programmazione straordinario” – lo ha definito David – “al quale deve seguire una attuazione molto attenta nel rispetto delle priorità che abbiamo concordato insieme”.

Per Sassoli, questi sforzi devono avere come vero obbiettivo la costruzione di un’Europa sociale, attenta alle esigenze dei lavoratori e dei più deboli.
“Il progetto europeo che vogliamo costruire – ha detto – deve concentrarsi sulla lotta alla povertà e sulla riduzione delle diseguaglianze, deve occuparsi della dignità delle persone”
Come dei migranti che cercano di arrivare in Europa, e verso cui l’Unione Europea deve mettere in campo politiche comuni, che non lascino soli i Paesi di frontiera.

“I valori a noi cari non sono indistruttibili” – ci ha ricordato David Sassoli in un suo discorso recente.
Nella sua vita, David li ha custoditi, difesi, promossi.
Ora tocca a noi tutti continuare a farlo.

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