Lo spazio extra-atmosferico privatizzato

Con oltre 6.000 satelliti Starlink, destinati a raddoppiare, Musk controlla l’accesso globale a Internet, accumulando una potenza economica e politica senza precedenti. L’Italia, primo paese a negoziare con lui, rischia di affidargli il controllo delle comunicazioni strategiche, privatizzando la sicurezza pubblica

L’esplorazione e l’utilizzazione dello spazio extra-atmosferico, compresi la Luna e gli altri corpi celesti, saranno svolte a beneficio e nell’interesse di tutti i paesi, quale che sia il grado del loro sviluppo economico o scientifico, e saranno appannaggio dell’intera umanità.

È il testo dell’articolo 1 del Trattato sulle attività nello spazio extra-atmosferico, concluso a Washington il 27 gennaio 1967 e approvato da quasi tutti i paesi membri dell’ONU, inclusi gli Stati Uniti e l’Italia, che l’hanno ratificato rispettivamente il 10 ottobre 1967 e il 18 gennaio 1981.

È una norma chiara e semplice, clamorosamente violata dal quasi monopolio dello spazio extra-atmosferico acquisito di fatto da Elon Musk. Quasi tutti i satelliti in orbita intorno al nostro pianeta – più di 7.000, di cui 6.176 operativi – sono infatti satelliti Starlink, di sua proprietà, e si prevede che raggiungeranno presto la cifra di 12.000.

È avvenuta, in breve, un’appropriazione privata dello spazio pubblico extra-atmosferico, che fa di Musk la persona non solo più ricca (473 miliardi di dollari), ma anche più potente del mondo. È difficile calcolare una simile potenza, consistente nella gestione dell’accesso veloce a Internet a livello globale, destinata a crescere in maniera esponenziale.

Il futuro contratto di Musk con l’Italia – il primo paese che ha avviato una simile trattativa – affiderebbe alla sua gestione e al suo controllo tutte le comunicazioni in tema di sicurezza pubblica, dalle informazioni in materia militare a quelle relative alle relazioni diplomatiche, ai servizi segreti e alla protezione civile. La nostra sicurezza sarebbe di fatto privatizzata, in mano per di più a uno straniero, apertamente schierato con le parti politiche più reazionarie dell’Occidente.

Come è potuto accadere tutto questo?

Il Trattato del 1967 sugli spazi extra-atmosferici e, insieme, la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 10 dicembre 1982 – che chiama «patrimonio comune dell’umanità» le aree di alto mare e le loro risorse – disegnano un frammento di demanio planetario che comporta ovviamente il divieto della sua utilizzazione e del suo controllo da parte dei privati.

È chiaro che l’utilizzazione dello spazio extra-atmosferico da parte delle migliaia di satelliti di proprietà di Musk (e non solo di Musk, ma anche di altri privati) non avviene, come vorrebbe la norma all’inizio ricordata, «a beneficio e nell’interesse di tutti i paesi». Avviene nell’interesse esclusivo del signor Musk, che, grazie ai profitti ricavati dall’utilizzazione di uno spazio che è «appannaggio dell’intera umanità», cioè di tutti noi, ha illegittimamente acquistato una ricchezza e una potenza sconfinate.

Si spiega con questa enorme potenza, maggiore forse di quella di qualunque capo di Stato, la disinvolta arroganza con cui Musk interferisce nella politica di tanti paesi europei: affermando che i giudici italiani non fedeli al governo Meloni «devono andarsene», insultando il premier inglese Keir Starmer, chiamando «strega malvagia» la sua ministra per la tutela delle donne Jess Phillips, sostenendo in Inghilterra l’attivista fascista Tommy Robinson e schierandosi, nelle prossime elezioni tedesche, con l’ultradestra di AfD.

Stiamo evidentemente assistendo a una mutazione dello stesso capitalismo neoliberista, che fino ad oggi ha devastato la sfera pubblica e sottomesso la politica all’economia, mantenendo tuttavia la separazione formale tra le due sfere.

Il fenomeno Musk segnala un’involuzione ulteriore: una sorta di regressione premoderna allo stato patrimoniale dell’età feudale, quando la politica non si era separata dall’economia quale sfera pubblica ad essa sopraordinata.

Oggi siamo di fronte al diretto governo privato e, al tempo stesso, globale di settori fondamentali della vita civile e della vita pubblica. Trattandosi di un governo privato, esso consiste anche in un potere assoluto. Sfera pubblica, separazione dei poteri e diritti fondamentali sono concetti ad esso estranei e con esso incompatibili.

Naturalmente tutto questo è contro il diritto, puramente e semplicemente ignorato dai mercati e dalla politica, che l’hanno sostituito con l’assoluta sovranità dei grandi poteri economici e finanziari privati.

Naturalmente è inverosimile che a una simile perversione si opponga il nuovo presidente americano Trump, che grazie ai finanziamenti di Musk è stato eletto e che di Musk condivide l’ideologia.

Deboli, incerte e sostanzialmente impotenti sono state finora le proteste dell’Unione Europea e dei suoi paesi membri.

Chi invece ha voluto inaugurare anche formalmente la subordinazione della sfera pubblica a questo nuovo governo privato e globale dell’informazione e della comunicazione è stato, non a caso, il governo, sedicente sovranista e nazionalista, del nostro paese, che sta trattando il pagamento di un miliardo e mezzo di dollari in cambio di attività che controlleranno la nostra sicurezza utilizzando uno spazio appartenente all’intera umanità.

Risposte

  1. Avatar Emilio Grieco

    Bisogna lottare per la libertà
    Questo e stato il compito dei popoli

  2. Avatar daniele gaetano

    Magistrale

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