Care amiche ed amici,
mentre i più lungimiranti sperano che l’uscita dal Covid sia l’occasione di un grande cambiamento delle vigenti politiche e culture che sono causa di gravi danni e pericoli per i singoli e l’umanità, un segnale positivo giunge dagli Stati Uniti dopo lo scempio della presidenza Trump e dei modi della sua conclusione. La prima decisione del presidente Biden è stata infatti quella di giungere a vaccinare 100 milioni di persone nei prossimi cento giorni, il che vuol dire una mobilitazione di energie e di risorse quale finora si è verificata solo in ragione di una guerra. Infatti il presidente americano intende fare ricorso al Defence Production Act che è una legge emanata nel settembre 1950 all’inizio della guerra di Corea e richiamata in servizio nelle guerre successive ed è volta a stabilire una tavola di priorità subordinando tutto il privatissimo sistema dei servizi e delle industrie americane alla produzione delle forniture e all’erogazione delle risorse necessarie per lo sforzo bellico. A questa priorità della guerra si sostituisce ora la priorità della cura. Naturalmente è una cosa di tutta ragione, se si pensa che la pandemia ha già causato 400.000 morti americani come solo la II guerra mondiale era stata capace di fare; ma è una cosa straordinaria che la guerra esca dalla ragione (“alienum a ratione!) e vi entri la cura.
Questo passaggio, che potrebbe essere banalizzato e ridotto a un caso di emergenza, contiene invece in se stesso un grande potenziale di cambiamento per l’identità stessa degli Stati Uniti. Basta pensare che in un Paese che fin qui aveva rifiutato la sanità pubblica non solo alla generalità dei cittadini ma anche ai poveri più poveri, diviene ora una priorità conservare in vita ogni singola persona senza distinzioni. Per quanto infatti possano sopravvivere le nefaste pulsioni al razzismo, alle discriminazioni e agli scarti, saranno infatti vaccinati neri, bianchi, portoricani, ispano-americani, cittadini e stranieri. Insieme a questa misura è stato annunciato che sarà arrestata la costruzione del muro ai confini col Messico, saranno ricongiunte le famiglie, integrati gli immigrati, abolito il divieto di ingresso in America dai Paesi a maggioranza musulmana.
Naturalmente è solo un segnale, una promessa. Vedremo come si attuerà e come sarà l’America dopo questa conversione. Ma certo è anche un auspicio e una indicazione di ciò che deve avvenire in tutto il mondo; se un indizio di cambiamento viene dall’America, vuol dire che il cambiamento è possibile ovunque, e non deve trattarsi di un piccolo aggiustamento ma di un grande rovesciamento; i 100 milioni di vaccini americani devono essere tra le prime pietre (si stanno mettendo anche in Italia e in Europa) di un sistema sanitario mondiale, e la lotta per realizzarlo è il primo passo nella lotta per un sistema di diritti umani universali e di garanzie planetarie per renderli effettivi. Insomma, una Costituzione della Terra.
Noi siamo a questo, a questo siamo interessati e chiamati, e questo invito rivolgiamo a tutti quelli che vorranno associarsi all’impresa, un invito al futuro. Costituente Terra inaugura il proprio secondo anno di vita e apre la campagna di iscrizioni per chi voglia partecipare alle attività dell’Associazione, sostenerne gli sforzi, usufruire del materiale pubblicato nei siti, ivi compresa la “Biblioteca di Alessandria”, e soprattutto coinvolgersi in questa impresa collettiva volta a realizzare un costituzionalismo mondiale. L’invito è rivolto sia ai già iscritti del 2019 e 2020, sia a quanti altri, soprattutto tra i destinatari di questa newsletter, vorranno unirsi a noi. Per la quota di iscrizione dobbiamo ripetere quanto abbiamo scritto nell’appello-proposta per la creazione dell’Associazione e della Scuola, “Perché la storia continui”: “La quota annua di iscrizione, all’Associazione e alla Scuola, è libera, e sarà comunque gradita. Per i meno poveri, per quanti vogliano e possano contribuire a finanziare la Scuola, eventuali borse di studio e il processo costituente, la quota è stata fissata nella misura significativa di 100 euro, con l’intenzione di sottolineare che la politica, sia a pensarla che a farla, è cosa tanto degna da meritare da chi vi si impegna che ne sostenga i costi, contro ogni tornaconto e corruzione, ciò che per molti del resto è giunto fino all’offerta della vita. Naturalmente però è inteso che ognuno, a cominciare dai giovani, sia libero di pagare la quota che crede, minore o maggiore che sia, con modalità diverse, secondo le possibilità e le decisioni di ciascuno”. Le domande di iscrizione possono essere inviate rispondendo a questo indirizzo; per i versamenti occorre fare attenzione che rispetto all’anno scorso abbiamo cambiato nome e ragione sociale, per cui mentre l’IBAN è rimasto lo stesso: ************************** (dall’estero BIC BNLIITRR), il nome a cui corrisponde non è più “Comitato promotore partito della Terra”, ma semplicemente “Costituente Terra”, a cui pertanto va intestato il bonifico, ciò di cui vi ringraziamo fin d’ora.
Confermiamo il Seminario del 27 gennaio alle ore 16 su “Geopolitica della conoscenza digitale” in video-conferenza. Quanti vogliano parteciparvi e non ne abbiano ancora dato notizia, devono chiedere il relativo link rispondendo a questa newsletter o scrivendo a paolosordi@pm.me. In preparazione pubblichiamo una nota di Luigi Narducci su un premonitore monito di Stefano Rodotà.
Nel sito pubblichiamo anche l’ultima parte delle storie di ordinario sfruttamento dei lavoratori agricoli immigrati vittime del caporalato e delle mafie, e un prezioso appello lanciato dall’ANPI insieme a molti partiti associazioni e sindacati per un’alleanza democratica e antifascista per la salvezza dell’Italia.
Unendoci a questo augurio, per l’Italia appena uscita da una difficile crisi di governo, e per il mondo, vi inviamo i più cordiali saluti