ALLEANZA PER IL CLIMA LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE

Link al documento programmatico dell’Associazione “Laudato si’, Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale” Il link qui sotto riportato conduce a un documento di indubbio interesse prodotto […]

Link al documento programmatico dell’Associazione “Laudato si’, Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale”

Il link qui sotto riportato conduce a un documento di indubbio interesse prodotto dall’ ASSOCIAZIONE “Laudato Sì” di Milano, che cerca di farsi carico del problema della salvaguardia dell’ambiente umano e della continuazione della storia. Il suo presupposto è che senza un cambiamento globale, in tempi abbastanza rapidi, la crisi del sistema potrebbe giungere a esiti catastrofici politicamente irreversibili. Il documento è il frutto di un lungo processo di elaborazione che ha coinvolto molteplici soggetti sotto l’impulso di Mario Agostinelli, storico leader sindacale, e di don Virginio Colmegna, leader della Casa della Carità di Milano, allo scopo di dare un seguito su un terreno non religioso ma politico all’enciclica “Laudato Sì” di papa Francesco. E se la proposta dell’enciclica era quella di un’ecologia integrale e globale, la risposta sul terreno politico è stata individuata in “un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale”. L’analisi e il vaglio delle azioni da intraprendere sono cominciati in un “Forum” tenutosi a Milano al Palazzo Reale il 19 gennaio 2019, ed ora vengono presentate in questo documento di sintesi in cui non tutti gli enunciati sono della stessa portata, ma il cui senso è di far partire un movimento alternativo attrezzato di motivazioni e proposte operative. Nella sua parte analitica il documento denuncia il vizio di fondo dell’attuale sistema economico-finanziario fondato sulla cultura della diseguaglianza, dell’esclusione e dello scarto. Nella sua parte programmatica abbozza un progetto politico che include la giustizia sociale, ambientale e climatica, la cura del vivente, il diritto alla bellezza, la mitezza dei linguaggi, con un significativo corredo di obiettivi anche circoscritti e in una strategia di contrasto alle politiche alle leggi e alle pratiche di attacco al lavoro, all’ambiente, ai diritti umani, all’accoglienza, al pluralismo, alla libertà di movimento e al diritto di migrare. Si tratta, come dicono gli stessi suoi promotori, di un documento programmaticamente aperto al confronto, all’integrazione, alla critica, che non pretende cioè di chiudere il cerchio rispetto ai temi affrontati, che, al contrario, vorrebbe fossero messi al centro del dibattito pubblico, perché ne va della sopravvivenza e della vita delle persone, delle comunità, dell’umanità nel suo insieme. Si tratta in effetti di un documento assai ricco, una specie di “libretto di istruzioni” per uscire dal labirinto; e naturalmente il problema che apre è quello della politica mediante la quale tutto questo può essere attuato. Lo stesso documento segnala delle scadenze drammatiche e ravvicinate; basta pensare alla previsione secondo cui nel 2050 l’esodo dei migranti costretti ad abbandonare le loro terre per motivi ambientali e climatici sarà di 145 milioni di persone, o all’indicazione secondo cui fin da ora l’aumento della temperatura terrestre deve essere contenuto al di sotto di 1,5”C, cosa per ottenere la quale occorre introdurre un meccanismo sanzionatorio a livello mondiale contro le emissioni eccedenti il limite stabilito. Sono poi indicati termini precisi: entro il 2025 dovrebbero essere chiuse le centrali a carbone; entro il 2050 dovrebbero essere azzerate le emissioni di CO 2 per produrre elettricità, ed entro la stessa data occorrerebbe ridurre le emissioni complessive di carbonio dall’80 al 95 per cento; entro il 2030 occorre passare dai veicoli a benzina e diesel ai veicoli elettrici; occorre subito istituire una norma universale che neghi al possesso delle armi nucleari il rango di fattore strategico irrinunciabile, e mettere al bando l’arsenale nucleare per salvaguardare il diritto alla sopravvivenza dell’umanità; le lancette del simbolico orologio che segna il tempo che manca alla probabilità di una catastrofe globale causata dall’uomo già segna 2 minuti alla mezzanotte. Come dice il documento, tutte queste cose potranno e dovranno essere attuate da una molteplicità di soggetti, pubblici e privati, spinti dalla stessa necessità e urgenza della causa, nel quadro di un salutare conflitto per la difesa dei beni comuni e nelle forme della democrazia rappresentativa arricchita da modalità sempre più incisive di democrazia partecipata e di coinvolgimento popolare. Di molte cose di questa agenda dovrebbe farsi carico e artefice l’Unione Europea. Ma per molte, se non per tutte, i soggetti politici implicati saranno i governi, compresi quelli dei Paesi che sono oggi tra i maggiori responsabili della crisi o ne sono inerti osservatori; e, data la globalità dell’impresa, a concorrere per fare queste cose dovrebbero essere “tutti” i governi. In ogni caso la prima e l’ultima parola spetta allo stesso popolo della Terra.

Questo il link al documento:

https://www.laudatosi-alleanza-clima-terra-giustizia-sociale.it/wp-content/uploads/2019/07/30giugno-Documento-programmatico-Laudato-si-al-16-giugno-2019.pdf

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