Due cimiteri

Il primo cimitero è il Mediterraneo ma uno ancora più grande è il Nordafrica. Le parole del Papa e il lavoro di “Mediterranea Saving Humans”

Il primo cimitero è il Mediterraneo ma uno ancora più grande è il Nordafrica. Le parole del Papa e il lavoro di “Mediterranea Saving Humans”

Scriviamo innanzitutto per ribadire la nostra gratitudine a Papa Francesco, che rispondendo alle domande dei giornalisti nel volo di ritorno da Lisbona ha citato l’impegno di Mediterranea:

“I migranti in quei lager del Nord [Africa]: è terribile. In questo momento – la settimana scorsa – l’associazione Mediterranea Saving Humans, stava facendo un lavoro per riscattare i migranti che erano nel deserto tra la Tunisia e a Libia, perché li avevano lasciati lì a morire. […] I vescovi del Mediterraneo faranno questo incontro, anche con qualche politico, per riflettere sul serio sul dramma dei migranti. Il Mediterraneo è un cimitero, ma non è il cimitero più grande. Il cimitero più grande è il Nord Africa. È terribile questo, leggetelo. Io vado a Marsiglia per questo”.

Anche noi guardiamo con molta fiducia all’incontro di Marsiglia, nutrendo molta stima verso il card. Aveline, il suo vicario per le relazioni mediterranee don Alexis, e la loro Chiesa.

Le parole del Papa per Mediterranea sono sempre una carezza per noi e ci incoraggiano a continuare la missione.

Dobbiamo però dire che il nostro impegno per i fratelli e le sorelle migranti deportati dalla Tunisia nel deserto al confine con la Libia non sta attualmente producendo risultati.

Certo, siamo riusciti a raccogliere molte storie e a rilanciarle sui media, ma i migranti sono ancora lì, le vittime pare abbiano raggiunto quota 30 e le deportazioni continuano.

Intanto l’Italia e l’Europa continuano sulla strada degli accordi con la Tunisia che prevedono lo stanziamento di soldi in cambio del contenimento dei migranti e producono queste deportazioni.

Ci stiamo interrogando davanti a Dio su cos’altro possiamo fare per salvarli. Non ci sentiamo la coscienza a posto e non ce la sentiremo finché non avremo fatto tutto il possibile per salvare questi fratelli e sorelle che subiscono queste deportazioni e vengono uccisi a causa delle politiche dei nostri governi.

Nel frattempo continua anche la strage in mare. Sono stati trovati altri 10 cadaveri di persone migranti su una spiaggia a Sfax c’è stato un altro naufragio al largo delle isole di Kerkennah, con 51 dispersi e 3 vittime recuperate.*


Inoltre ci sono stati due naufragi a poche miglia da Lampedusa, con oltre 30 dispersi, mentre i 57 superstiti sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera. Sono stati recuperati i cadaveri di 1 bambino e 1 donna.


Continuano anche i soccorsi da parte delle ONG e degli assetti della Guardia Costiera. Anche la nostra nave, la Mare Jonio, si prepara a tornare in mare. Conclusi i lavori e la preparazione della nave, è stata finalmente fissata dalle Autorità di bandiera la data della visita ispettiva a bordo per il rilascio dell’Idoneità di Sicurezza. Questa è l’ultima certificazione che ci serve per avere l’autorizzazione per salpare. La visita ispettiva è prevista per il prossimo 22 agosto.

don Mattia Ferrari

* Fino al 7 agosto.

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