QUANDO….

Il Movimento pacifista ucraino condanna tutte le azioni militari da parte della Russia e dell’Ucraina nel contesto dell’attuale conflitto. La sola via, la nonviolenza

Yurii Sheliazhenko

Enrico Peyretti

Il Movimento pacifista ucraino condanna tutte le azioni militari da parte della Russia e dell’Ucraina nel contesto dell’attuale conflitto. La sola via, la nonviolenza

Yurii Sheliazhenko

Enrico Peyretti

Viviamo in tempi difficili che richiedono coraggio per promuovere la pace. Quando nazioni vicine con una storia intrecciata cominciano a opprimersi, distruggersi e uccidersi a vicenda anno dopo anno, sul proprio territorio o invadendo il territorio del vicino…

Quando scrivi su Facebook che la Carta delle Nazioni Unite richiede la risoluzione pacifica di tutte le controversie e che, pertanto, il presidente Putin della Russia e il presidente Zelenskyy dell’Ucraina dovrebbero cessare il fuoco e avviare colloqui di pace – e ricevi commenti pieni di oscenità e maledizioni…

Quando viene proclamata la legge marziale e la mobilitazione totale, e i fucili vengono consegnati a migliaia di persone appena reclutate, e i selfie con i fucili diventano di tendenza sui social, e nessuno sa chi e perché qualcuno improvvisamente spara in strada…

Quando anche i civili in un condominio si preparano ad accogliere il nemico con le molotov, lo raccomanda l’esercito, e cancellano dalla loro chat un vicino percepito come un traditore solo perché ha invitato la gente a stare attenta, a non bruciare la casa comune e a non permettere ai militari di usare i civili come scudo umano…

Quando suoni lontani di esplosioni dalle finestre si mescolano nella mente con messaggi di morte e distruzione, e odio, e sfiducia, e panico, e chiamate alle armi, a più spargimento di sangue per la sovranità…

…è un’ora buia per l’umanità. Dobbiamo sopravvivere e superarla, e impedire che si ripeta. Il Movimento pacifista ucraino condanna tutte le azioni militari da parte della Russia e dell’Ucraina nel contesto dell’attuale conflitto. Condanniamo la mobilitazione militare e l’escalation dentro e fuori l’Ucraina, comprese le minacce di guerra nucleare.

Lanciamo un appello alle leadership di entrambi gli Stati e alle forze militari affinché facciano un passo indietro e si siedano davvero al tavolo dei negoziati. La pace in Ucraina e nel mondo può essere raggiunta solo in modo non violento. La guerra è un crimine contro l’umanità. Pertanto, siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e a lottare per la rimozione di tutte le cause di guerra. È difficile rimanere calmi e sani di mente ora, ma con il sostegno della società civile globale è più facile.

Purtroppo, anche i guerrafondai stanno spingendo la loro agenda in tutto il mondo. Chiedono più aiuti militari per l’Ucraina e sanzioni economiche distruttive contro la Russia. La Nato dovrebbe fare un passo indietro dal conflitto sull’Ucraina, aggravato dal suo sostegno allo sforzo bellico e dalle aspirazioni di adesione del governo ucraino all’Alleanza.

La Nato dovrebbe idealmente sciogliersi o trasformarsi in un’alleanza per il disarmo. L’Ucraina non dovrebbe schierarsi con nessuna grande potenza militare, che siano gli Stati Uniti, la Nato o la Russia. In altre parole, il nostro paese dovrebbe essere neutrale. Il governo ucraino dovrebbe smilitarizzare, abolire la coscrizione, risolvere pacificamente le dispute territoriali riguardanti Donbass  e Crimea e contribuire allo sviluppo di una futura governance globale non violenta, invece di cercare di costruire uno Stato nazionale del 20° secolo armato fino ai denti.

Sarà più facile negoziare con la Russia e i separatisti se si condividerà la visione che l’Ucraina, il Donbass e la Crimea in futuro saranno insieme su un pianeta unito senza eserciti e confini. Anche se alle élite manca il coraggio intellettuale di guardare al futuro, la comprensione pragmatica dei benefici del mercato comune dovrebbe aprire la strada alla pace.

Tutti i conflitti dovrebbero essere risolti al tavolo dei negoziati, non sul campo di battaglia; il diritto internazionale lo richiede e non c’è altro modo plausibile per risolvere le controversie emergenti dai traumatici eventi del 2014 a Kiev, Crimea e Donbass, dopo otto anni di spargimento di sangue da parte delle forze ucraine e filorusse, e con l’attuale tentativo militarista aggressivo russo di annullare quel cambio di regime in Ucraina.

Invece di affogare nella rabbia gli ultimi legami umani, abbiamo bisogno più che mai di preservare e rafforzare i luoghi di comunicazione e cooperazione tra tutte le persone sulla Terra, e ogni sforzo individuale di questo tipo ha un valore.

La nonviolenza è lo strumento più efficace e progressivo per la governance globale e la giustizia sociale e ambientale, rispetto alle illusioni sulla violenza sistemica e la guerra come panacea, soluzione miracolosa per tutti i problemi socio-economici.

L’Ucraina e la Russia non hanno forse sofferto abbastanza per capire che la violenza non funziona? Putin e Zelenskyy dovrebbero impegnarsi in colloqui di pace seriamente e in buona fede, come politici responsabili e rappresentanti dei loro popoli, sulla base di interessi pubblici comuni, invece di combattere per posizioni che si escludono a vicenda.

Yurii Sheliazhenko

15/03/2022 09:25

Da Alessandro Marescotti: Yurii Sheliazhenko fa parte del direttivo della rete pacifista internazionale World Beyond War. Vive in Ucraina. È segretario esecutivo dell’Ukrainian Pacifist Movement e membro dell’Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza.

Enrico Peyretti accompagna questo scritto con quanto segue:

“La pace in Ucraina e nel mondo può essere raggiunta solo in modo non violento”. Non lo dice un “sognatore” come me. Guardate chi lo dice. Le dolorose alternative di questi giorni mi convincono di nuovo – esperienza fondativa della mia infanzia, 1945, mentre la guerra finiva, avevo 9 anni (l’ho raccontato 100 volte) – che le armi non difendono la giustizia, le armi uccidono chi le usa. Non è la mia sola esperienza, è la nuova intelligenza della storia, da mantenere in vita.  L’umanità nascerà , e nasce, dove distrugge le armi, cioiè la morte data, aggiunta, cattiva, idolo adorato. So bene che la realtà è anche contraddittoria. Non disprezzo gli amici dal parere opposto, che vogliono dare armi agli ucraini aggrediti dal criminale Putin, ma vedo chiaro come il sole che sbagliano. La politica armata (cioè lo Stato come è ora, pur se democratico) è folle, è pre-umana, è schiava di chi fa e vende le armi e non ama la vita. Dispiace non condividere tutta la convinzione con gli amici più cari, ma bisogna dire la verità. Sappiamo bene che la morale applicata ha mille necessarie sfumature e adattamenti. Ma questo è il caso decisivo: ogni arma in più avvicina la fine nucleare dell’umanità. Esagero? I nonviolenti positivi, attivi, ci sono, ascoltate le notizie. Ma anche ottime persone buone e colte non hanno mai studiato le possibilità concrete della giusta difesa nonviolenta, e della realizzazione progressiva della giustizia senza violenza. I cristiani hanno ancora addosso la piccina morale dei conflitti fatta per l’era precedente, pre-atomica e pre-gandhiana. Hanno ascoltato Gesù per guadagnarsi il posticino in paradiso, ma non per liberare il mondo e la storia dal diavolo della sopraffazione potente. Hanno risposto di sì alla tentazione del potere, mentre Gesù mandò al diavolo il diavolo! I politici chiusi nella politica sotto il principio di potenza non possono vedere altro, poveretti! I migliori maestri che ho incontrato hanno capito la forza salvatrice della nonviolenza. Tante brave persone credono che sia una pia strada sacrificale, per farsi santi!… Balle! E’ la politica, l’unica possibile oggi, la con-vivenza, il vivere insieme tutti. Il realismo è quello di Capitini: “Questa è la realtà? Non l’accetto! Voglio la realtà liberata”. Mi sembra di essere una noiosa maestra che ripete la stessa lezione ai bambini…  Non voglio offendere nessuno, ma solo denunciare l’insufficienza della cultura prevalente, pigra. Dalle ultime notizie di stamani: insorgono contro la guerra anche in Russia, coraggiosi, sono la vera Russia, di Tolstoj. La comunità papa Giovanni di Rimini tenta una spedizione disarmata: se non avessi 87 anni vorrei saperci andare (sabato 5 a Roma ho faticato molto!). Il futuro è questo, l’unico futuro, e non è più costoso in vite umane della difesa armata, anzi! Potrei continuare, ripetendo. Se ti armi contro l’aggressore, è lui che vince! La forza umana è la disobbedienza. Ma verrà, sta venendo, questa politica del diritto alla vita giusta e libera. Ci vuole coraggio, e lo abbiamo. C’è da lavorare.

Enrico Peyretti

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