Newsletter n. 61 del 26 gennaio 2021 – LA SFIDA

Cari Amici, mentre è in corso un’elezione del Presidente della Repubblica in cui la cosa peggiore è come la raccontano i giornali, che non sono meno responsabili, con i loro […]

Cari Amici,
mentre è in corso un’elezione del Presidente della Repubblica in cui la cosa peggiore è come la raccontano i giornali, che non sono meno responsabili, con i loro proprietari, della crisi di credibilità della politica, nel cuore dell’Europa spirano  impetuosi venti di guerra.
Questa coinvolge gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Russia e potrebbe perciò chiamarsi, e forse diventarlo, guerra mondiale, in un mondo ormai però ben provvisto di armi nucleari o altre simili ad esse; per sventare questo rischio, il Papa ha indetto proprio per oggi una “giornata di preghiera”.
Il casus belli del conflitto per l’Ucraina, con gli Stati Uniti che la rimpinzano di armi, l’Inghilterra che ritira i suoi diplomatici da Kiev, e la NATO pronta a mettercisi in mezzo (ma non così la Germania e la Francia) è particolarmente eloquente: cioè non esiste, o meglio non esisterebbe se non fosse costruito a tavolino. La Russia è accusata di voler invadere l’Ucraina, ma nello stesso tempo la sfidano facendo entrare l’Ucraina nella NATO, la quale è portata così fino ai confini della Russia. E a questa che si sente minacciata e ne vuole scongiurare il  pericolo, come fecero a suo tempo gli Stati Uniti dinanzi alla provocazione dei missili a Cuba, si replica che l’Ucraina deve essere libera di allearsi con chi vuole.
Senonché la NATO non è solo un’alleanza, è una integrazione di armate sotto un comando unificato e un’unica obbedienza, altrimenti noi non avremmo le bombe atomiche a Ghedi e non avremmo avuto i missili Cruise schierati  in Sicilia col compito di distruggere l’Ungheria. E come spiega Domenico Gallo, nella NATO non si entra se non è essa stessa a volerlo e non ne venga modificato il trattato istitutivo e così esteso  non lo ratifichino tutti gli Stati membri (compresa l’italia).
Perciò mettere l’Ucraina nella NATO è una insensata e inutile provocazione, che appare tanto più temeraria in quanto fatta da Biden, che non ha saputo né prevenire né controllare l’assalto al Campidoglio né gestire decentemente il ritiro dall’Afghanistan, da lui definito “uno straordinario successo”.
Nel sito, in sede di “processo costituente” iniziamo la riflessione sul progetto di Costituzione “L’umanità al bivio” di Luigi Ferrajoli con tre interventi: uno di Raniero La Valle in cui ci si  domanda che cosa è la Terra, se gli esseri umani sono unici o assimilabili agli altri esseri viventi, animali e piante, e quale rapporto prevedere tra gli Stati e i popoli nell’Assemblea generale e nell’ordinamento complessivo; un altro intervento dello stesso Ferrajoli per un confronto tra l’Assemblea dell’ONU e il Parlamento mondiale ipotizzato in una Federazione della Terra, e un articolo di Gaetano Azzariti sul “Manifesto” che pone il problema, peraltro già contemplato nel progetto Ferrajoli, dell’incontro tra costituzionalmente locale e globale. Dello stesso Ferrajoli è uscito oggi un lungo articolo sul supplemento mensile “Pianeta Terra” del Corriere della Sera. Una discussione che invitiamo a proseguire, così come invitiamo chi non lo avesse fatto a rinnovare l’iscrizione a “Costituente Terra”, anche in vista della prossima assemblea.
Molto bene sono andati gli incontri seminariali “da remoto” di “Costituente Terra” con le classi dell’Istituto Keplero di Roma, coordinati da Paola Paesano, l’ultimo dei quali, il 24 gennaio, dedicato ai nuovi problemi costituzionali e giuridici provocati dall’avanzare delle tecnologie informatiche.
Nel sito pubblichiamo altresì un commento di Boaventura de Sousa Santos sulle responsabilità dell’ONU nei confronti della crisi ucraina.
Con i più cordiali saluti

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